Lepiota clypeolaria (Bull.) P. Kumm., 1871

(Da: www.funghiitaliani.it)
Phylum: Fungi Linnaeus, 1753
Classe: Agaricomycetes Doweld, 2001
Ordine: Agaricales Underw., 1899
Famiglia: Agaricaceae Chevall., 1826
Genere: Lepiota (Pers.) Gray, 1821
Descrizione
Etimologia: dal latino clypeus = scudo, per la forma del cappello. Cappello 4-8 cm, di piccole o medie dimensioni, semigloboso in gioventù, campanulato-convesso a maturazione, infine piano-convesso, normalmente presenta un umbone abbastanza largo ed ottuso. La cuticola è compatta solamente nella zona discale, altrove è dissociata, già nei primordi, in minute squamule fulvo–ocracee su un fondo biancastro, disposte concentricamente si diradano in prossimità del margine ed in vecchiaia tendono a disgregarsi rendendo più visibili le fibrille biancastre del fondo. Il margine è debordante, appendicolato e rimane tale anche in età avanzata. Lamelle mediamente fitte, disuguali ed intercalate da lamellule di varia lunghezza, biancastre ma leggermente gialline alla manipolazione, filo concolore, piuttosto denticolato, fioccoso all'osservazione con la lente. Gambo 7-10 × 0,5-0,8(1) cm, cilindriforme, slanciato, con caratteristico rigonfiamento verso la base dove può presentarsi anche ricurvo, stopposo, rapidamente cavo, delicato e fragile, con apice leggermente striato, altrove ricoperto quasi interamente da fiocchi biancastri e decorato da squamule irregolari color miele, biancastre verso la base che imbruniscono leggermente al tocco. Anello poco delineato e fugace. Carne molto delicata, esigua nel cappello, stopposa nel gambo, di colore biancastro, sfumata di giallino nella zona corticale, odore verso Lepiota cristata, sapore non apprezzabile o un poco acidulo. Commestibilità e tossicità: velenoso, sospettato di provocare complicazioni gastroenteriche anche di forte entità. Osservazioni: le dimensioni medie del carporforo escludono a priori una confusione con le Macrolepiota in genere; esemplari esili di Lepiota clypeolariae Lepiota ventriosospora in particolare, possono essere scambiati con la pericolosa Lepiota xanthophylla (sindrome falloidea): la particolarità di quest'ultima, di avere colorazioni giallastre in quasi tutto il carporforo e la zona discale fulvo brunastra, facilitano l'identificazione sul campo. Somiglianze e varietà Lepiota ventriosospora si potrebbe considerare un suo "sosia"; elementi distintivi macroscopici sono osservati nel residuo del velo generale marcatamente giallastro e non bianco. Lepiota ignivolvata possiede una taglia più robusta, anello più evidente e disposto obliquamente con margine caratteristicamente aranciato, imbrunente in vecchiaia, il gambo meno fioccoso e di colore arancio-rossastro alla base, carattere meglio osservabile in età avanzata o dopo manipolazione. La fragilità dei carporfori escluderebbe confusioni con specie commestibili. Curiosità: è una delle poche Lepiota di media taglia di consistenza fragile, la raccolta è difficoltosa senza comprometterne l'integrità. Scheda AMINT tratta da "Tutto Funghi". (Testo da http://www.funghiitaliani.it/index.php?showtopic=16219).
Diffusione
Predilige i terreni ricchi di humus dei boschi di latifoglie non disdegnando le foreste di conifere, fruttifica dalla tarda estate a tutto l'autunno.
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Data: 01/01/2012
Emissione: Funghi e minerali Stato: Djibouti |
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Data: 15/08/1986
Emissione: Funghi Stato: Romania |
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